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Dettaglio Autoritratto di Raffaello (1506)
RAFFAELLO
BIO​
Genio indiscusso ed eterno
Perfezione y grazia
Raffaello Santi, noto anche come Raffaello Sanzio, Raffaello da Urbino o Raffaello
Urbino, Italia 1483, Roma nel 1520.
Fu pittore e architetto italiano, la cui opera è caratterizzata da un clasicismo equilibrato e sereno, fondato sulla perfezione della luce, sull'armonia della composizione e sul dominio della prospettiva. L'arte di Raffaello Sanzio rappresenta, insieme a quella di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti, una delle più elevate espressioni degli ideali estetici del Rinascimento. Il padre di Raffaello, Giovanni Santi, pittore e umanista, lo introdusse fin da giovane alle idee filosofiche del tempo e all'arte della pittura, ma morì quando Raffaello aveva solo undici anni.
A diciassette anni, per sostenersi, iniziò a lavorare come artista indipendente. Non è chiaro quale fosse la natura esatta del suo rapporto con Perugino, che alcuni considerano un suo maestro, mentre altri lo vedono come un socio o collaboratore. Tuttavia, è evidente che Raffaello superò rapidamente Perugino, come dimostra il confronto tra i suoi Desposorii della Vergine e quelli del suo predecessore. Dal 1504 al 1508, Raffaello operò principalmente a Firenze, dove subì l'influenza dell'arte di Leonardo da Vinci e Michelangelo.
Tra le sue opere di questo periodo (Il sogno del cavaliere, Le tre Grazie), le più celebrate sono le sue variazioni sul tema della Vergine Maria e della Sacra Famiglia. I personaggi sacri, dotati di affascinanti tocchi di grazia, nobiltà e tenerezza, sono collocati in un contesto di paesaggi semplici e sereni, senza tempo. In queste tele, Raffaello dimostra il suo ineguagliabile talento nel tradurre in un linguaggio semplice e accessibile i temi religiosi. La sua maestria nella composizione e nell'espressione, insieme alla caratteristica serenità del suo arte, si manifestano già in modo compiuto nella Madonna del grande duca, La bella giardiniera o La Madonna del cardellino, tra le altre opere.
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Nel 1508, Papa Giulio II lo invitò a Roma per decorare i suoi appartamenti in Vaticano. Sebbene avesse solo venticinque anni, era già un pittore di grande fama. Nelle stanze di Giulio II, oggi conosciute come le Stanze Vaticane, Raffaello realizzò uno dei cicli di affreschi più celebri della storia dell'arte.

La bella jardinera (1507), Raffaello
Tra il 1509 e il 1511, Rafael decorò la Stanza della Segnatura, dove realizzò le figure della Teologia, della Filosofia, della Poesia e della Giustizia nei quattro medaglioni della volta. Questi temi furono sviluppati in modo allegorico attraverso cinque grandi composizioni sulle pareti: Il trionfo dell'Eucaristia, La scuola di Atene, Il Parnaso, Gregorio IX che promulga le Decretali e Triboniano che rimette le pandette a Giustiniano, con le ultime due opere che alludono alla giustizia.
In uno spazio ampio, organizzato con un perfetto senso della prospettiva, Rafael dispone una serie di gruppi e figure, mantenendo un equilibrio assoluto delle forze e una sublime eleganza delle linee.
Non si può chiedere maggiore rigore compositivo né un uso più magistrale della prospettiva lineare.
Nella Stanza di Eliodoro, decorata dal 1511 al 1514, Rafael sviluppò quattro temi storici, enfatizzando in ciascuno di essi un particolare aspetto plastico: il chiaroscuro nella Liberazione di San Pietro, la ricchezza del colore nella Messa di Bolsena, e così via. Nella Stanza dell'Incendio del Borgo (1514-1517), l'apporto degli allievi comincia a prevalere su quello del maestro, così come nella Stanza di Costantino, dove solo la concezione complessiva è attribuibile a Rafael. Il pittore alternò la decorazione delle Stanze Vaticane con la realizzazione di altre opere, come i freschi del Trionfo di Galatea per la Villa Farnesina.
A questo periodo appartengono anche numerosi dipinti della Vergine con il Bambino, che risultano più solenni e meno affascinanti rispetto a quelli della fase fiorentina. I ritratti romani, al contrario, superano in veridicità e profondità psicologica quelli fiorentini. In entrambi i casi, il disegno è di qualità ineguagliabile e il colore, discreto, serve la forma.​
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A partire dal 1518, Raffaello si dedicò alla decorazione delle Logge Vaticane, realizzando piccole scene tratte dall'Antico Testamento incastonate in pannelli di grottesche. La Transfigurazione, ultima creazione dell'artista, è ritenuta da alcuni il riassunto perfetto della sua arte. I suoi lavori architettonici, sebbene di minore rilevanza rispetto a quelli pittorici, includono la supervisione dei lavori per la Basilica di San Pietro in Vaticano.


